Approvazione definitiva della modifica all’articolo 2407 del Codice Civile
Il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato la modifica dell’articolo 2407 del Codice Civile, che limitava la responsabilità finanziaria dei membri del Collegio Sindacale. Questa riforma è senza dubbio una svolta storica per i commercialisti che d’ora in poi saranno ritenuti responsabili solo entro un limite legato al compenso annuale ricevuto, e non oltre, in caso di dolo.
Tramite un videomessaggio, il Presidente del CNDCEC Elbano De Nuccio ha rimarcato l'importanza di questa normativa per l’economia nel suo complesso, un risultato ottenuto alla fine di un percorso lungo e complesso, caratterizzato da un costante confronto con le forze politiche di maggioranza e di opposizione, oltre che con l’esecutivo. Ha inoltre ringraziato il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Sottosegretario Alfredo Mantovano e l'Onorevole Martina Schifone, prima firmataria della proposta parlamentare di modifica.
Questa nuova legge promuove una maggiore giustizia nell’attribuzione dei compiti ai sindaci e potenzia il ruolo del Collegio Sindacale come strumento fondamentale per garantire una sana gestione economica aziendale. Si tratta di un passo avanti non solo per i commercialisti italiani, ma anche per le imprese italiane e per l'intero sistema economico, che garantisce ora un salto di qualità nei controlli delle aziende, soprattutto le medie e piccole. La perimetrazione, e non la limitazione, della responsabilità dei professionisti è un atto di giustizia sostanziale e non formale con il quale si ottiene un cambiamento significativo.
“Si è trattato di un percorso faticoso, nel corso del quale siamo stati impegnati prima a spiegare le ragioni che ci spingevano a chiedere una più equa perimetrazione della responsabilità dei Sindaci, e poi a difendere la norma da tentativi di depotenziarla” – dichiara il Presidente Elbano De Nuccio – “Questa è dunque una splendida giornata per me e per tutti i 120.000 colleghi che esercitiamo questa amata professione, sopportando da decenni rischi assolutamente sproporzionati ai conoscimenti che ne derivano. Raggiungiamo un obiettivo inseguito praticamente da sempre da chiunque si sia occupato di politica e rappresentanza della nostra categoria, e che per decenni era sembrato a tutti una chimera. Ancora una volta dimostriamo nei fatti come gli interessi legittimi della nostra categoria non sono meramente corporativi, ma coincidono in pieno con quelli generali del nostro Paese. Altre sfidi attendono questo Consiglio nazionale sulla strada della difesa della crescita e dell'apertura al nuovo della nostra professione”.
Le parole di Barbara Negro, Presidente e Amministratore Delegato Revi.Tor Srl, si sommano a quelle del Presidente Del Nuccio: “Siamo molto contenti per questo traguardo, atteso da tanti anni. Si tratta di un evento molto importante per la nostra professione e non posso non essere d’accordo col Presidente. Questa legge stabilisce che i sindaci, al di fuori dei casi di dolo, che violano i propri doveri debbano rispondere per danni nei limiti di un multiplo del compenso anno percepito. Così come era formulata, la norma, nel corso degli anni, aveva allontanato le migliori professionalità, poiché molti di noi temevano concretamente di essere coinvolti in azioni legali con conseguenze di un certo tipo non solo economiche, ma anche e soprattutto di natura reputazionale”.
Un aspetto rilevante emerso nel dibattito parlamentare riguarda la possibile estensione di questa limitazione di responsabilità anche ai revisori legali e alle società di revisione. La Commissione Giustizia ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare tale opportunità, ponendo così le basi per un potenziale ampliamento della portata della riforma.
Attualmente, i revisori legali sono esposti a una responsabilità illimitata, che li rende vulnerabili a richieste di risarcimento anche ingenti. L’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa, se da un lato rappresenta una forma di tutela, dall’altro li espone al rischio di essere considerati un bersaglio privilegiato per eventuali azioni risarcitorie.
Auspico fermamente che questo provvedimento sia esteso anche ai revisori ed alle società di revisione.
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Il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato la modifica dell’articolo 2407 del Codice Civile, che limitava la responsabilità finanziaria dei membri del Collegio Sindacale. Questa riforma è senza dubbio una svolta storica per i commercialisti che d’ora in poi saranno ritenuti responsabili solo entro un limite legato al compenso annuale ricevuto, e non oltre, in caso di dolo.
Tramite un videomessaggio, il Presidente del CNDCEC Elbano De Nuccio ha rimarcato l'importanza di questa normativa per l’economia nel suo complesso, un risultato ottenuto alla fine di un percorso lungo e complesso, caratterizzato da un costante confronto con le forze politiche di maggioranza e di opposizione, oltre che con l’esecutivo. Ha inoltre ringraziato il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Sottosegretario Alfredo Mantovano e l'Onorevole Martina Schifone, prima firmataria della proposta parlamentare di modifica.
Questa nuova legge promuove una maggiore giustizia nell’attribuzione dei compiti ai sindaci e potenzia il ruolo del Collegio Sindacale come strumento fondamentale per garantire una sana gestione economica aziendale. Si tratta di un passo avanti non solo per i commercialisti italiani, ma anche per le imprese italiane e per l'intero sistema economico, che garantisce ora un salto di qualità nei controlli delle aziende, soprattutto le medie e piccole. La perimetrazione, e non la limitazione, della responsabilità dei professionisti è un atto di giustizia sostanziale e non formale con il quale si ottiene un cambiamento significativo.
“Si è trattato di un percorso faticoso, nel corso del quale siamo stati impegnati prima a spiegare le ragioni che ci spingevano a chiedere una più equa perimetrazione della responsabilità dei Sindaci, e poi a difendere la norma da tentativi di depotenziarla” – dichiara il Presidente Elbano De Nuccio – “Questa è dunque una splendida giornata per me e per tutti i 120.000 colleghi che esercitiamo questa amata professione, sopportando da decenni rischi assolutamente sproporzionati ai conoscimenti che ne derivano. Raggiungiamo un obiettivo inseguito praticamente da sempre da chiunque si sia occupato di politica e rappresentanza della nostra categoria, e che per decenni era sembrato a tutti una chimera. Ancora una volta dimostriamo nei fatti come gli interessi legittimi della nostra categoria non sono meramente corporativi, ma coincidono in pieno con quelli generali del nostro Paese. Altre sfidi attendono questo Consiglio nazionale sulla strada della difesa della crescita e dell'apertura al nuovo della nostra professione”.
Le parole di Barbara Negro, Presidente e Amministratore Delegato Revi.Tor Srl, si sommano a quelle del Presidente Del Nuccio: “Siamo molto contenti per questo traguardo, atteso da tanti anni. Si tratta di un evento molto importante per la nostra professione e non posso non essere d’accordo col Presidente. Questa legge stabilisce che i sindaci, al di fuori dei casi di dolo, che violano i propri doveri debbano rispondere per danni nei limiti di un multiplo del compenso anno percepito. Così come era formulata, la norma, nel corso degli anni, aveva allontanato le migliori professionalità, poiché molti di noi temevano concretamente di essere coinvolti in azioni legali con conseguenze di un certo tipo non solo economiche, ma anche e soprattutto di natura reputazionale”.
Un aspetto rilevante emerso nel dibattito parlamentare riguarda la possibile estensione di questa limitazione di responsabilità anche ai revisori legali e alle società di revisione. La Commissione Giustizia ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare tale opportunità, ponendo così le basi per un potenziale ampliamento della portata della riforma.
Attualmente, i revisori legali sono esposti a una responsabilità illimitata, che li rende vulnerabili a richieste di risarcimento anche ingenti. L’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa, se da un lato rappresenta una forma di tutela, dall’altro li espone al rischio di essere considerati un bersaglio privilegiato per eventuali azioni risarcitorie.
Auspico fermamente che questo provvedimento sia esteso anche ai revisori ed alle società di revisione.
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Tramite un videomessaggio, il Presidente del CNDCEC Elbano De Nuccio ha rimarcato l'importanza di questa normativa per l’economia nel suo complesso, un risultato ottenuto alla fine di un percorso lungo e complesso, caratterizzato da un costante confronto con le forze politiche di maggioranza e di opposizione, oltre che con l’esecutivo. Ha inoltre ringraziato il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Sottosegretario Alfredo Mantovano e l'Onorevole Martina Schifone, prima firmataria della proposta parlamentare di modifica.
Questa nuova legge promuove una maggiore giustizia nell’attribuzione dei compiti ai sindaci e potenzia il ruolo del Collegio Sindacale come strumento fondamentale per garantire una sana gestione economica aziendale. Si tratta di un passo avanti non solo per i commercialisti italiani, ma anche per le imprese italiane e per l'intero sistema economico, che garantisce ora un salto di qualità nei controlli delle aziende, soprattutto le medie e piccole. La perimetrazione, e non la limitazione, della responsabilità dei professionisti è un atto di giustizia sostanziale e non formale con il quale si ottiene un cambiamento significativo.
“Si è trattato di un percorso faticoso, nel corso del quale siamo stati impegnati prima a spiegare le ragioni che ci spingevano a chiedere una più equa perimetrazione della responsabilità dei Sindaci, e poi a difendere la norma da tentativi di depotenziarla” – dichiara il Presidente Elbano De Nuccio – “Questa è dunque una splendida giornata per me e per tutti i 120.000 colleghi che esercitiamo questa amata professione, sopportando da decenni rischi assolutamente sproporzionati ai conoscimenti che ne derivano. Raggiungiamo un obiettivo inseguito praticamente da sempre da chiunque si sia occupato di politica e rappresentanza della nostra categoria, e che per decenni era sembrato a tutti una chimera. Ancora una volta dimostriamo nei fatti come gli interessi legittimi della nostra categoria non sono meramente corporativi, ma coincidono in pieno con quelli generali del nostro Paese. Altre sfidi attendono questo Consiglio nazionale sulla strada della difesa della crescita e dell'apertura al nuovo della nostra professione”.
Le parole di Barbara Negro, Presidente e Amministratore Delegato Revi.Tor Srl, si sommano a quelle del Presidente Del Nuccio: “Siamo molto contenti per questo traguardo, atteso da tanti anni. Si tratta di un evento molto importante per la nostra professione e non posso non essere d’accordo col Presidente. Questa legge stabilisce che i sindaci, al di fuori dei casi di dolo, che violano i propri doveri debbano rispondere per danni nei limiti di un multiplo del compenso anno percepito. Così come era formulata, la norma, nel corso degli anni, aveva allontanato le migliori professionalità, poiché molti di noi temevano concretamente di essere coinvolti in azioni legali con conseguenze di un certo tipo non solo economiche, ma anche e soprattutto di natura reputazionale”.
Un aspetto rilevante emerso nel dibattito parlamentare riguarda la possibile estensione di questa limitazione di responsabilità anche ai revisori legali e alle società di revisione. La Commissione Giustizia ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare tale opportunità, ponendo così le basi per un potenziale ampliamento della portata della riforma.
Attualmente, i revisori legali sono esposti a una responsabilità illimitata, che li rende vulnerabili a richieste di risarcimento anche ingenti. L’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa, se da un lato rappresenta una forma di tutela, dall’altro li espone al rischio di essere considerati un bersaglio privilegiato per eventuali azioni risarcitorie.
Auspico fermamente che questo provvedimento sia esteso anche ai revisori ed alle società di revisione.