Revisione legale e crisi d’impresa: il revisore come attore chiave

Qual è il ruolo del revisore legale in caso di crisi d'impresa?

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 136/2024, lo scorso 28 settembre 2024, la figura del revisore legale acquista un ruolo sempre più determinante nella prevenzione e nella gestione delle crisi d’impresa. La normativa, che introduce modifiche significative al Codice della Crisi e dell’Insolvenza (CCII), attribuisce al revisore l’obbligo di individuare e segnalare tempestivamente le situazioni di difficoltà economico-finanziaria o di potenziale insolvenza, in linea con quanto previsto dall’articolo 25-octies. 



In questo modo, il revisore non è più soltanto un controllore “a posteriori” dei conti aziendali, ma diventa un presidio essenziale nella salvaguardia della continuità aziendale.

Differenze tra revisore legale e Collegio Sindacale

Il suo ruolo si differenzia da quello del Collegio Sindacale, con cui spesso collabora ma non si sovrappone. Mentre il Collegio esercita una funzione di vigilanza sull’operato degli amministratori e può intervenire direttamente per prevenire comportamenti dannosi per la società, il revisore mantiene un approccio più tecnico e indipendente, concentrandosi sulla verifica dei bilanci, sulla valutazione della sostenibilità economica dell’attività e sull’individuazione di segnali concreti di crisi. 



Non entra quindi nella gestione operativa, ma ne osserva gli effetti, traducendoli in valutazioni oggettive e, se necessario, in segnalazioni formali.

Verifiche periodiche e dialogo con gli amministratori

Le verifiche periodiche previste dalla nuova normativa richiedono un atteggiamento più analitico e proattivo rispetto al passato. Il revisore deve monitorare con attenzione la regolarità dei pagamenti a fornitori e dipendenti, la gestione delle linee di credito e la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari. 



Diventa fondamentale anche un dialogo costante con gli amministratori, in modo da intercettare eventuali criticità prima che si trasformino in veri e propri stati di crisi. Tutto ciò deve essere accompagnato da una documentazione puntuale delle anomalie riscontrate e da un costante scambio informativo con il Collegio Sindacale, così da assicurare un controllo integrato e coerente.

Segnalazioni e indicatori di crisi d’impresa

Quando emergono segnali di allarme, la segnalazione del revisore deve essere formale, adeguatamente motivata e inviata con mezzi tracciabili. La società ha a disposizione un termine massimo di trenta giorni per fornire una risposta o intraprendere le necessarie misure correttive. 

Gli indicatori di crisi che possono richiedere l’intervento del revisore includono, ad esempio, il mancato pagamento delle retribuzioni per oltre trenta giorni, quando tali debiti superano la metà dell’ammontare mensile, oppure la presenza di debiti verso fornitori o istituti di credito scaduti da più di sessanta o novanta giorni. 



Un ulteriore campanello d’allarme è rappresentato dai debiti nei confronti di enti pubblici come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate, quando superano determinate soglie previste dalla legge.

Mancanza di informazioni e responsabilità del revisore

Nel caso in cui la società non metta a disposizione le informazioni necessarie allo svolgimento della revisione, il revisore è tenuto a documentare puntualmente le proprie richieste e a valutare l’impatto di tali omissioni sul giudizio di bilancio. 



Nei casi più gravi, può essere necessario procedere con una segnalazione formale o persino valutare le dimissioni dall’incarico, qualora venga compromessa l’indipendenza o l’efficacia della revisione stessa.

Conclusioni: il revisore come presidio di continuità aziendale

In definitiva, il revisore legale emerge come un vero e proprio attore di prevenzione all’interno del sistema di allerta precoce della crisi d’impresa. La sua funzione non è quella di sostituirsi agli amministratori o al Collegio Sindacale, ma di contribuire a creare un sistema di controllo trasparente, fondato sulla collaborazione, sulla tempestività e sulla correttezza delle informazioni.



In questo nuovo scenario normativo, la revisione legale si conferma non solo come strumento di garanzia contabile, ma anche come elemento di tutela per la continuità aziendale e per l’interesse complessivo dell’impresa.

Se desideri maggiori informazioni sulla revisione legale, sulla prevenzione della crisi d’impresa o sui nostri servizi di consulenza, il team di Revitor è a tua disposizione. Grazie alla nostra esperienza e a un approccio personalizzato, supportiamo le aziende nel garantire eccellenza, integrità e continuità aziendale.

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In questo modo, il revisore non è più soltanto un controllore “a posteriori” dei conti aziendali, ma diventa un presidio essenziale nella salvaguardia della continuità aziendale.

Differenze tra revisore legale e Collegio Sindacale

Il suo ruolo si differenzia da quello del Collegio Sindacale, con cui spesso collabora ma non si sovrappone. Mentre il Collegio esercita una funzione di vigilanza sull’operato degli amministratori e può intervenire direttamente per prevenire comportamenti dannosi per la società, il revisore mantiene un approccio più tecnico e indipendente, concentrandosi sulla verifica dei bilanci, sulla valutazione della sostenibilità economica dell’attività e sull’individuazione di segnali concreti di crisi. 



Non entra quindi nella gestione operativa, ma ne osserva gli effetti, traducendoli in valutazioni oggettive e, se necessario, in segnalazioni formali.

Verifiche periodiche e dialogo con gli amministratori

Le verifiche periodiche previste dalla nuova normativa richiedono un atteggiamento più analitico e proattivo rispetto al passato. Il revisore deve monitorare con attenzione la regolarità dei pagamenti a fornitori e dipendenti, la gestione delle linee di credito e la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari. 



Diventa fondamentale anche un dialogo costante con gli amministratori, in modo da intercettare eventuali criticità prima che si trasformino in veri e propri stati di crisi. Tutto ciò deve essere accompagnato da una documentazione puntuale delle anomalie riscontrate e da un costante scambio informativo con il Collegio Sindacale, così da assicurare un controllo integrato e coerente.

Segnalazioni e indicatori di crisi d’impresa

Quando emergono segnali di allarme, la segnalazione del revisore deve essere formale, adeguatamente motivata e inviata con mezzi tracciabili. La società ha a disposizione un termine massimo di trenta giorni per fornire una risposta o intraprendere le necessarie misure correttive. 

Gli indicatori di crisi che possono richiedere l’intervento del revisore includono, ad esempio, il mancato pagamento delle retribuzioni per oltre trenta giorni, quando tali debiti superano la metà dell’ammontare mensile, oppure la presenza di debiti verso fornitori o istituti di credito scaduti da più di sessanta o novanta giorni. 



Un ulteriore campanello d’allarme è rappresentato dai debiti nei confronti di enti pubblici come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate, quando superano determinate soglie previste dalla legge.

Mancanza di informazioni e responsabilità del revisore

Nel caso in cui la società non metta a disposizione le informazioni necessarie allo svolgimento della revisione, il revisore è tenuto a documentare puntualmente le proprie richieste e a valutare l’impatto di tali omissioni sul giudizio di bilancio. 



Nei casi più gravi, può essere necessario procedere con una segnalazione formale o persino valutare le dimissioni dall’incarico, qualora venga compromessa l’indipendenza o l’efficacia della revisione stessa.

Conclusioni: il revisore come presidio di continuità aziendale

In definitiva, il revisore legale emerge come un vero e proprio attore di prevenzione all’interno del sistema di allerta precoce della crisi d’impresa. La sua funzione non è quella di sostituirsi agli amministratori o al Collegio Sindacale, ma di contribuire a creare un sistema di controllo trasparente, fondato sulla collaborazione, sulla tempestività e sulla correttezza delle informazioni.



In questo nuovo scenario normativo, la revisione legale si conferma non solo come strumento di garanzia contabile, ma anche come elemento di tutela per la continuità aziendale e per l’interesse complessivo dell’impresa.

Se desideri maggiori informazioni sulla revisione legale, sulla prevenzione della crisi d’impresa o sui nostri servizi di consulenza, il team di Revitor è a tua disposizione. Grazie alla nostra esperienza e a un approccio personalizzato, supportiamo le aziende nel garantire eccellenza, integrità e continuità aziendale.

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Gli indicatori di crisi che possono richiedere l’intervento del revisore includono, ad esempio, il mancato pagamento delle retribuzioni per oltre trenta giorni, quando tali debiti superano la metà dell’ammontare mensile, oppure la presenza di debiti verso fornitori o istituti di credito scaduti da più di sessanta o novanta giorni. 



Un ulteriore campanello d’allarme è rappresentato dai debiti nei confronti di enti pubblici come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate, quando superano determinate soglie previste dalla legge.

Mancanza di informazioni e responsabilità del revisore

Nel caso in cui la società non metta a disposizione le informazioni necessarie allo svolgimento della revisione, il revisore è tenuto a documentare puntualmente le proprie richieste e a valutare l’impatto di tali omissioni sul giudizio di bilancio. 



Nei casi più gravi, può essere necessario procedere con una segnalazione formale o persino valutare le dimissioni dall’incarico, qualora venga compromessa l’indipendenza o l’efficacia della revisione stessa.

Conclusioni: il revisore come presidio di continuità aziendale

In definitiva, il revisore legale emerge come un vero e proprio attore di prevenzione all’interno del sistema di allerta precoce della crisi d’impresa. La sua funzione non è quella di sostituirsi agli amministratori o al Collegio Sindacale, ma di contribuire a creare un sistema di controllo trasparente, fondato sulla collaborazione, sulla tempestività e sulla correttezza delle informazioni.



In questo nuovo scenario normativo, la revisione legale si conferma non solo come strumento di garanzia contabile, ma anche come elemento di tutela per la continuità aziendale e per l’interesse complessivo dell’impresa.

Se desideri maggiori informazioni sulla revisione legale, sulla prevenzione della crisi d’impresa o sui nostri servizi di consulenza, il team di Revitor è a tua disposizione. Grazie alla nostra esperienza e a un approccio personalizzato, supportiamo le aziende nel garantire eccellenza, integrità e continuità aziendale.

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